I robot ruberanno il lavoro alle persone?

I robot ruberanno il lavoro alle persone?

21 Ottobre 2021 Off di Unindovinocidisse

Ciclicamente il mondo del lavoro evolve, cambia e si modifica sfruttando le nuove tecnologie e le innovazioni che prendono il posto di quelle precedenti, andando a migliorare le cose. Il progresso porta all’automazione di molti processi lavorativi e tra la gente cresce la paura che i robot possano rubare il lavoro all’uomo. Questo in realtà è sempre successo, fin da quando comparvero le prime macchine nelle fabbriche che velocizzavano i processi lavorativi.

Oggi l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione e le innovazioni tecnologiche stanno apportando cambiamenti molto più rapidi e sì, i robot sostituiranno presto l’uomo in molte attività da qui a breve tempo.

I robot rubano il lavoro?

Le cifre parlano chiaro e nel corso dei prossimi anni saranno moltissimi i robot che prenderanno il posto delle persone ma saranno molti di più i nuovi posti di lavoro disponibili.

Le stime ci dicono che spariranno 75 milioni di posti di lavoro ma lo sviluppo dei nuovi sistemi automatizzati genererà 133 milioni di impieghi del tutto nuovi. I dati possono apparire esagerati ma non lo sono: in pratica si creeranno nuovi modi di lavorare, meno faticosi e meglio remunerati.

Le macchine si occuperanno di quelle attività che l’uomo ha svolto fino ad oggi e lo faranno in maniera più rapida mentre le persone troveranno spazio in tutte quelle mansioni che un robot non può eseguire. E i lavori creativi, basati sulle capacità e sull’uso dell’intelligenza emotiva sono tantissimi.

Nuove tecnologie e nuovi lavori

La robotizzazione del mondo del lavoro non deve spaventare perché se è vero che molte attività saranno precluse all’uomo molte altre saranno disponibili. I robot hanno bisogno di chi li crea, chi li gestisce e chi ne segue la manutenzione del comparto hardware e software.

Come scrive Homberger Robotica, azienda che si occupa di robotica collaborativa, nella pagine del suo sito, tra le professioni più richieste ci saranno programmatore del cobot, operatore della cella di lavoro (Co-Worker), tecnico dei cobot, responsabile di produzione con i cobot, progettista di EOAT, operatore controllo qualità e altre posizioni legate attraverso la cosidetta filiera, quindi indirettamente ma comunque correlate a questo sviluppo tecnologico.

Le aziende stanno cambiando il loro approccio al mondo del lavoro e quasi tutte stanno già sfruttando le nuove tecnologie per essere maggiormente competitive sui mercati. Ci sono settori in cui i robot sono già protagonisti ed altri in cui verranno impiegati presto.

Le sfide per le aziende sono tantissime e vertono sull’automazione, la realtà aumentata, l’intelligenza artificiale e i robot. Non raccogliere quest’opportunità, che già sta dando i suoi frutti, significa non stare al passo coi tempi e non considerare una strategia di innovazione quasi obbligata.

Tra le industrie che faranno passi da gigante verso la robotizzazione ci sono quelle di precisi settori. Ad esempio a spingere verso il cambiamento c’è il settore automobilistico insieme a quello della catena di approvvigionamento e l’aerospaziale. Le industrie di gas e petrolio si serviranno di robot subacquei e aerei, mentre i robot umanoidi aumenteranno nel settore dei servizi finanziari. Poi ci sono i robot non umanoidi terrestri che saranno sempre più utilizzati nei settori aerospaziale, automobilistico e nella catena di distribuzione.

Posti di lavoro che saranno presi dai robot

Ci sono lavori che più di altri saranno interessati dall’automazione e dai progressi della tecnologia. D’altra parte molte attività lavorative oggi non ci sono più, sostituite da macchine che hanno preso il posto degli uomini. Sarà ancora così nei prossimi anni, visto che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale stanno rivoluzionando la nostra vita.

Le professioni che sfruttano la creatività o una preparazione specifica in alcuni campi, invece, dovrebbero essere meno convolte. Basti pensare agli insegnanti o ai medici, ad uno scrittore o a chi lavora nell’ambito della ristorazione, come chef, pasticceri. La tecnologia, per quanto evoluta, non potrà sostituire professioni in cui l’abilità umana e la fantasia, ma anche l’esperienza e la preparazione, sono protagoniste o almeno così pensavo prima di aver visto un video sulla pizzeria automatizzata di Parigi (qui l’articolo completo), dove a svolgere ogni mansione, dal cuoco al cameriere al cassiere, c’è un robot.

In attesa di sapere se ci saranno altre situazioni inaspettate come questa, possiamo affermare che i robot invaderanno certamente quei posti di lavoro in cui si svolgono processi lavorativi ripetitivi, cosa che peraltro già avviene nelle fabbriche. Molte postazioni sono già riservate ai robot e l’uomo si occupa soltanto del controllo e della gestione dei vari settori.

Il futuro dei robot sembra essere dietro l’angolo anche per molte altre attività che fino ad oggi ci sembrano impensabili senza la presenza umana. Da qui a non molti anni potremo vedere robot che si occupano della pulizia della casa, cosa che in parte già fanno, o guidare i taxi. Ultima novità presentata da Amazon negli Stati Uniti è quella del robot tuttofare di Amazon chiamato Astro, che praticamente sarà un maggiordomo automatizzato per la casa.

Conclusione

Con l’intelligenza artificiale e l’automazione diffusa, cambia anche la qualità del lavoro per cui ci ritroveremo con un approccio meno invasivo verso di esso. Forse lavoreremo meglio e meno come già sentivamo dire 40 anni fa, guadagnando tempo prezioso da destinare ad altre attività. Le nuove tecnologie ci permettono di lavorare su progetti che prima erano impossibili da realizzare, creando un importantissimo binomio uomo-macchina in grado di generare possibilità di sviluppo quasi illimitate.