Musicò Fra Diavolo: carriera e successi di Daniel Auber

Musicò Fra Diavolo: carriera e successi di Daniel Auber

6 Dicembre 2019 Off di Unindovinocidisse

Daniel Auber è stato uno dei più importanti compositori del XIX secolo. Nacque nel 1782 a Caen in Normandia e fin da piccolo cominciò a suonare diversi strumenti, segno che la musica era la sua grande passione.

Suo primo maestro fu il compositore tirolese Josef Alois Ladumer poi fattosi più grande iniziò a suonare il violino e a comporre musica, diventando allievo di Luigi Cherubini. Morì a Parigi nel 1871 ed oggi la strada nei pressi del teatro dell’Opera e la stazione RER sono intitolate a lui.

Inizi della carriera

Gli inizi come compositore non furono brillanti ed il suo debutto all’opera non ebbe successo, tanto che preferì abbandonare la carriera e continuare l’attività del padre. Fu solo dopo la morte del padre e il fallimento dell’impresa famigliare che decise di ritornare a ciò che più amava: la musica.

Non furono anni facili perché le critiche sul suo lavoro non mancavano ma Auber non si diede per vinto e anche grazie all’influenza delle composizioni di Gioacchino Rossini riuscì ad avere il meritato trionfo. Era la fine degli anni Venti dell’Ottocento.

Il successo

La bergère chatelaine è la sua prima opera in tre atti che riscuote successo e a seguire, grazie alla collaborazione con Scribe, la sua carriera decolla. Insieme al librettista mette in scena Leicester e La muette de Portici, opera più nota come Masaniello. Fu quest’ultima a consacrarlo tra i grandi.

Riconoscimenti

Da lì in poi diversi furono i riconoscimenti per le sue opere tanto che nel 1842 fu nominato direttore del Conservatorio di Parigi. Oltre ai riconoscimenti musicali nel 1847 fu insignito commendatore perché membro della Legione d’Onore dal 1825.

Musicò Fra Diavolo

Nella sua carriera musicale Daniel Auber compose 47 opere liriche, le prime sei come detto con poco successo. Musicò Fra Diavolo, la sua opera più celebre che andò in scena all’Opera Comique di Parigi per la prima volta nel 1830.

Trama

Questo testo narra le vicende di Fra Diavolo, un brigante e militare italiano il cui vero nome era Michele Arcangelo Pezza, tratto anch’esso dal libretto di Eugène Scribe.

Il titolo originale e corretto dell’opera comica in tre atti è “Fra Diavolo ou l’Hòtellerie de Terracine”. Narra la storia di Zerlina, figlia di un oste di Terracina che la vuole dare in moglie ad un possidente terriero. Lei però è innamorata di Lorenzo, costantemente alla ricerca  di acciuffare il brigante Fra Diavolo, sempre pronto a derubare tutti.

A rimetterci è anche Zerlina che viene a sua volta derubata della dote e tra un pasticcio e l’altro rischia di allontanarsi sempre più da Lorenzo. Solo alla fine le cose si risolvono e Lorenzo può acciuffare il delinquente Fra Diavolo prima di riuscire finalmente a sposare Zerlina.

Chi era Fra Diavolo

Fra Diavolo come detto è un personaggio realmente esistito. Michele Arcangelo Pezza, questo il suo vero nome,  nacque a Itri il 7 aprile 1771 e morì a Napoli l’11 novembre 1806. E’ stato sia un brigante che un militare avendo egli combattuto nell’esercito.

Come molti giovani dell’epoca apparteneva a una famiglia numerosa e fu mandato dal padre a lavorare presso la bottega di un sellaio. Qui accadde il fatto che lo iniziò alla vita da vagabondo e poi da brigante. Dopo una lite con il datore di lavoro uccise lui e il fratello e poi fuggì.

Nel 1798 la sua pena per omicidio fu commutata in servizio militare e fu arruolato nell’esercito borbonico. Fra Diavolo, questo il suo soprannome sul campo, diventò presto un capo dei rivoltosi.

Con parte della popolazione affrontò i francesi arrivati a conquistare il regno borbonico. Innumerevoli le vicende che lo videro protagonista. Studiò sempre nuovi piani per sconfiggere il nemico e coinvolse centinaia di uomini nelle sue imprese.

La sua banda lottò sempre contro i francesi, a volte con scarsi risultati ma Fra Diavolo decise che quella era la sua missione e continuò a combattere il nemico. Dal 1800 al 1806 Fra Diavolo fu nominato Comandante Generale del dipartimento di Itri ma la sua tranquilla vita come militare di carriera fu breve.

Ancora una volta decise di combattere per il Regno e si spostò in diverse parti del sud Italia per respingere il nemico. Da colonnello diventò il ricercato numero uno, dandosi alla macchia soltanto quando le sue truppe erano diventate troppo esigue per resistere agli attacchi stranieri.

Fu catturato e portato in prigione a Napoli dove fu poi condannato a morte. Venne impiccato sulla pubblica piazza l’11 novembre 1806 e poi seppellito nella chiesa degli Incurabili.


Foto copertina di Internet Archive Book Images [No restrictions], via Wikimedia Commons.