Cosa c’è da sapere sui fondi paritetici interprofessionali?

Cosa c’è da sapere sui fondi paritetici interprofessionali?

11 Aprile 2022 Off di Unindovinocidisse

I fondi paritetici interprofessionali sono delle importanti opportunità che tutte le aziende possono (anzi, dovrebbero) cogliere per i propri dipendenti. Senza costi aggiuntivi, infatti, queste organizzazioni si occupano direttamente di eseguire percorsi formativi ad hoc specializzati in vari ambiti e ideali per le imprese in tutti i settori.

Fondi paritetici professionali: cosa sono e come funzionano

I fondi paritetici interprofessionali sono delle organizzazioni ammesse dai sindacati dei lavoratori (vedi qui per consultare il sito di una di queste organizzazioni) con lo scopo di garantire una formazione finanziata per tutti i lavoratori. Solitamente, tutti i datori di lavoro sono tenuti a versate il cosiddetto Contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria: una quota pari allo 0,30% relativi allo stipendio del singolo dipendente destinata direttamente all’INPS. Insomma, si tratta di una sorta di assicurazione prevista dalla legge.

Del resto, da qualche anno i datori di lavoro hanno la libertà di scegliere se destinare questa quota all’INPS oppure se donarla ai fondi paritetici interprofessionali. Ma a cosa serve? Perché dovrebbero farlo? Coloro che decidono di investire questo denaro in queste particolari organizzazioni possono richiedere della formazione gratuita per i propri dipendenti, senza alcun costo in più da sostenere ulteriormente.

Logicamente si tratta di un’opportunità molto importante da non lasciarsi scappare: un percorso di formazione gratuita per i propri lavoratori significa garantire una migliore performance di lavoro e un maggiore know how senza alcun costo per l’azienda e, di conseguenza, aumentare la produttività dell’azienda e accrescere la competitività sul mercato rispetto ai concorrenti. Insomma, si tratta di un’opportunità unica per far evolvere in meglio la propria azienda e i propri dipendenti che, in questo modo, si sentiranno anche più gratificati perché si sta, di fatto, investendo su di loro (ma sempre senza alcun costo aggiuntivo per l’azienda).

Quali sono i principali fondi paritetici professionali

Nel corso del tempo, poi, sono sorte diverse organizzazioni in termini di fondi paritetici interprofessionali, ciascuno dei quali può essere più o meno sviluppato in un determinato settore lavorativo.
In generale, alcuni più noti che meritano una citazione sono i seguenti:

  • Fondartigianato: dedicato per lo più al mondo dell’artigianato con sedi in tutta Italia;
  • FonCoop: fondo destinato alla formazione continua del personale all’interno delle cooperative;
  • For.te.: fondo paritetico per la formazione delle aziende piccole, medie e grandi appartenenti al settore terziario;
  • Fonditalia: si tratta di un fondo molto generale per i percorsi formativi delle aziende proveniente da tutti i settori del lavoro, senza distinzione, con corsi specifici per ognuno di essi;
  • Fonservizi: è un fondo istituito da Confservizi e OO.SS. anch’esso dedicato alle aziende provenienti da tutti i settori;
  • Foragri: fondo che, come spiega la denominazione stessa, riguarda il settore primario e dunque la formazione di tutte quelle realtà impiegate per l’agricoltura;
  • Fondoprofessioni: fondo dedicato alla formazione di tutte le imprese di ogni settore lavorativo;
  • Fondimpresa: fondo impiegato in particolar modo per una formazione dal punto di vista dell’innovazione tecnologica che consente alla totalità dei dipendenti di entrare ancor di più nell’ottica della digitalizzazione e/o di una migliore specializzazione in tale ambito.

Come accedere ad un fondo paritetico professionale

Le aziende possono destinare la quota del contributo ai fondi paritetici interprofessionali attraverso pochi e semplici passaggi. Innanzitutto, è necessario dire che, nonostante ci sia più di un’organizzazione di questo genere, l’iter generale da seguire è sempre lo stesso. Al massimo, infatti, ci sarà qualche cosa da fare più specifica per il singolo fondo ed è per questo che consigliamo sempre di visitare almeno il sito web o di entrare in contatto con loro ed informarsi direttamente.

In generale, però, è possibile aderire ai fondi paritetici interprofessionali attraverso l’INPS. Va inviata a questo istituto nazionale una comunicazione nella quale si attesta che la suddetta azienda ha questa intenzione. Ovviamente si tratta di dover entrare in un portale ben specifico e procedere con la compilazione di un determinato modulo online.

Per questo motivo, tale pratica può essere soltanto eseguita da un personale specializzato, sia esso il proprio commercialista di fiducia al quale ci si rivolge di solito, sia esso anche il proprio consulente di lavoro, i quali dovranno immettere nel modulo il codice relativo al fondo paritetico interprofessionale a cui si è interessati. Dopo aver reso nota tutta la pratica da eseguire, c’è anche da dire che non esiste un tempo prestabilito entro il quale fare quest’adesione: è sempre aperta tale possibilità. Sarà necessario soltanto indicare il numero esatto dei dipendenti ai quali si vuole rivolgere un tale servizio aggiuntivo.

Come scoprire se la propria azienda aderisce ai fondi paritetici interprofessionali

Da parte dei dipendenti, poi, è anche possibile sapere se la propria azienda aderisce a questo genere di servizi.
Sarà sufficiente infatti accedere al proprio portale INPS del cittadino mediante le credenziali personali e l’identità digitale SPID e andare nella sezione relativa al Cassetto Previdenziale. Una volta giunti qui, si dovrà andare nella sezione Dati complementari e quindi in quella relativa ai fondi paritetici interprofessionali.