Quali sono le startup italiane che lavorano per l’ambiente?

Quali sono le startup italiane che lavorano per l’ambiente?

20 Maggio 2022 Off di Unindovinocidisse

La maggior parte delle persone oggi ha a cuore il tema della sostenibilità. Sono soprattutto le nuove generazioni ad aver ricevuto la giusta sensibilizzazione sul tema e oggi cercano, anche attraverso la creazione di start up e nell’ambito della ricerca, il modo per apportare un contributo concreto e reale.

Durante l’ultimo Ecomondo (vedi la brochure dell’evento) presentato alla Fiera di Rimini, sono state presentate le idee di 21 start up che si occupano di sostenibilità, dove oltre la metà hanno scelto di intraprendere il cammino della Key Energy.

Le start up che si occupano dell’ambiente e che quindi applicano i principi della green economy, cercano di apportare un contributo in molti modi diversi. C’è chi cerca di proporre un modo più smart per la raccolta dei rifiuti, chi realizza un software per poter calcolare quanto costi la produzione di idrogeno ottenuto dalle fonti rinnovabili, chi cerca il modo di donare una nuova vita ai rifiuti tessili e quelli elettronici e tanto altro ancora.

Startup a favore dell’ambiente: ecco quali sono

Quali sono le start up che oggi lavorano per apportare un concreto miglioramento a livello ambientale? Elencarle tutte è impossibile, per questo abbiamo scelto di parlare unicamente di quelle che, per un motivo o per un altro, hanno attirato la nostra attenzione.

ReUse

L’idea alla base di ReUse è piuttosto semplice, però può apportare una vera e propria rivoluzione. Durante la produzione di pneumatici e calzaturiera vengono prodotti degli scarti. Lo scopo è quello di rigenerarli così da mettere di nuovo sul mercato un materiale con caratteristiche fisiche e meccaniche uguali al prodotto originario però a un costo inferiore.

E’ stato Guido Morisco ad avere questa idea nel 2010, dopo essersi reso conto che in vari settori c’erano aspetti produttivi che generavano una quantità di scarti elevata, destinati a essere smaltiti in discarica. Ad aver attirato la sua attenzione è soprattutto la gomma, dove solo in Italia si registrano ben 450 mila tonnellate di pneumatici che ogni anno diventano fuori d’uso.

Già nel 2006 uscì una legge che obbligava per ogni pneumatico recuperato un esemplare venduto. ReUse però ha una visione molto più ampia e infatti oltre a offrire i classici servizi di recupero e riciclo ha deciso di garantire una qualità del materiale proprio come quella iniziale. Il tutto avviene senza inquinare, senza emettere sostanze tossiche o usare l’acqua. Puoi conoscere un po’ meglio il progetto alla pagina https://reuse.green/.

KiRa Technology

KiRa Technology è un’azienda fondata a Cesena che si occupa di realizzare microgeneratori domestici che producono energia elettrica e acqua calda per la casa, partendo dall’uso degli scarti organici. In questo modo viene prodotta energia sostenibile dal basso impatto ambientale. Attraverso la gassificazione pirolitica viene estratta dalla biomassa una miscela di gas combustibile che contiene metano, idrogeno e monossido di carbonio.

Produce allo stesso tempo un rifiuto solido che prende il nome di biochar, al cui interno è presente il carbonio rimanente, che può essere smaltito a terra in modo vantaggioso. Gli scarti utilizzabili sono quelli industriali, agricoli o zootecnici, questo perché il reattore pirolitico non è sensibile alle ceneri o tutte quelle sostanze che di solito non verrebbero tollerate dalle stufe a pellet. Vedi sito dell’azienda www.kiratechnology.com.

Bow

La StartUp napoletana Bow (Bathroom on Wheels) ha cercato di portare la sua rivoluzione nel settore dei bagni pubblici. Come? Prima di tutto rendendo queste stazioni autosufficienti a livello energetico con l’installazione di pannelli solari sul tetto. Poi rinnovando il settore rendendo il bagno pubblico indipendente anche dal punto di vista idrico, anche se fino a questo momento può farlo solo in modo parziale.

Sfrutta in questo caso la condensazione e una migliore gestione delle acque nere e quelle grigie grazie ai sistemi di fitodepurazione e osmosi inversa. La loro visione green si riconosce anche per un altro motivo. Ogni cabina viene realizzata solo attraverso la plastica riciclata, dai pavimenti ai divisori. Tutti questi aspetti se uniti tra di loro rendono Bow senza dubbio degna di entrare nella nostra lista di StartUp green. Vedi il sito a questa pagina https://bowsrl.it/.

Grycle

L’azienda Grycle si sta facendo conoscere nel settore sostenibile grazie alla sua idea innovativa per modificare il modo di separare i rifiuti. Ha fatto nascere un cestino smart per separare i rifiuti grazie all’uso di spettroscopi. I rifiuti perciò possono essere inseriti tutti insieme all’interno dello stesso contenitore dove, attraverso un fascio di luce, vengono analizzati i materiali.

I materiali riconosciuti vengono separati automaticamente all’interno del cestino grazie all’uso di un disco rotante ed alcune speciali tecnologie elettromagnetiche. Una volta separati il cestinotrasforma i rifiuti in granuli di materia prima, riducendo il loro volume oltre il 90% rispetto a quello originario. L’obiettivo di questo prodotto è quello di combattere ogni anno tonnellate di rifiuti indifferenziati, anche tenendo in considerazione che entro il 2050 è previsto un aumento della produzione globale dei rifiuti pari al 70%. Vedi sito https://grycle.com/.